Ma sono d’accordo nell’affibbiare a questo governo azione “straordinaria” perché è incredibile che nonostante gli sfaceli sociali ed economici che stanno sotto gli occhi di tutti si esprimano ancora in sermoni di autocompiacimento e autocelebrazione. E questo a stabilire ancora una volta che la “comunicazione” è di importanza vitale in qualsiasi attività umana, a stabilire che il “wash-brain” funziona alla perfezione con il mare che scompare fra il dire e il “non fare”. I nostri connazionali, a cominciare dagli esponenti di boldriniana istruzione, si inginocchiano per la morte dell’americano di colore Floyd in quanto episodio ritenuto razzista nel continente d’oltreoceano ma le cui ragioni sono molto più ataviche e complesse, e non si curano né di trovarsi un lavoro né di compiangere l’imprenditore che si rivolge agli usurai, diventandone vittima, per mantenere lo stipendio ai suoi dipendenti e alle loro famiglie. Anzi quegli imprenditori che hanno anticipato la cassa integrazione alle famiglie si sono visti ringraziare, beffati, da un Tridico (INPS) che li ha etichettati come pigri e fannulloni. Alla fine ci troviamo una presidenza del consiglio a capo di un’armata litigiosa che non vuole condivisioni né con l’opposizione né con le task forces esterne, che cedono e si arrangiano su tutto purchè mantengano la cadrega come i suonatori sul Titanic che continuavano a suonare ( oggi convocano “Stati Generali” composti da sodali molto fidati) mentre la nave stava affondando: la differenza è che allora la gente, allarmata, cercava in tutti i modi di salvare la pelle, oggi il popolo appare in preda a quella che Scruton chiamava “oicofobia” ( odio verso la casa e la propria terra), o alla sindrome di Stoccolma o alla sindrome di Munchausen se addirittura riportano sondaggi favorevoli alla compagine giallo-rossa. Alla visione di questa kermesse di giochi di prestigio che si tiene a Villa Pamphili ove il “terzo stato” è assente in quanto non invitato, quale conferma di un potere decisionale che non tiene conto di chi subirà quelle decisioni, non credo si possa dormire sonni tranquilli se si pensa di vivere ancora in un contesto democratico ove il cittadino abbia a godere dei suoi diritti e doveri. Una deriva autoritaria ed autoreferenziale mai vista fino ad ora dal dopoguerra ad oggi!